Roma ritrovata
La mostra si origina dal ritrovamento in Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nel fondo dei manoscritti dello storico Gino Capponi, […]
La mostra si origina dal ritrovamento in Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nel fondo dei manoscritti dello storico Gino Capponi, di una straordinaria serie di disegni, databili agli anni Dieci e Venti del Cinquecento, di monumenti principalmente romani e di edifici ispirati all’antico.
Le grandi pergamene recano ventisette disegni architettonici dall’antico tracciati a penna e inchiostro e consistenti in piante e alzati, talvolta rifiniti da acquarellature, e sono rimaste finora quasi del tutto sconosciute.
Sfogliando le pagine membranacee di quello che in quest’occasione si è scelto per la prima volta di definire Libro Capponi affiorano così le raffigurazioni della Roma inseguita, ricostruita, vagheggiata e sognata dagli intellettuali, dagli architetti, dagli artisti e dai collezionisti che nell’età dell’Umanesimo e del Rinascimento contribuirono a rinnovarne il mito, con la penna e con la pietra, attraverso lo studio, la parola e il disegno.
Omogenei alla produzione grafica di una bottega attiva tra la Toscana e Roma, quella dei fratelli Giuliano e Antonio Giamberti, detti da Sangallo, capostipiti della stirpe di architetti che molto offrì al Rinascimento dell’Italia centrale, i disegni ‘ritrovati’ vengono ora a dialogare con la tradizione della ricerca antiquaria rinascimentale attraverso una selezione di materiali, spesso autografi, provenienti dalle collezioni della Biblioteca.
Alle fonti quattro-cinquecentesche fondamentali per la conoscenza della topografia di Roma, si affianca l’altro antico, quello adriatico e greco, confluito anch’esso nella trattatistica. Così da Filarete ad Alberti, da Francesco di Giorgio Martini alla prima edizione illustrata di Vitruvio, il visitatore potrà ripercorrere l’elaborazione di una coscienza teorica dell’architettura, nonché della strumentazione tecnica per la rilevazione dei monumenti, incarnata nelle festose pagine senesi di Mariano di Iacopo, detto il Taccola.
Svariate tavole con immagini comparative mostrano inoltre come i disegni del famoso artista Giovanni Antonio Dosio (1533-1611) siano derivati direttamente dal Libro Capponi, e non dai disegni di Giuliano da Sangallo, come sino ad ora ritenuto. Si scioglie così un enigma secolare nella storia del disegno architettonico rinascimentale dall’antico. Il percorso si conclude con alcune fonti sul collezionismo antiquario di sculture ed epigrafi cui alludono le opere plastiche inserite nei disegni sangalleschi e in alcuni fogli del Libro Capponi.
Per l’inaugurazione del 7 luglio è previsto, alle ore 16.00, nella Sala Galileo della Biblioteca l’incontro con i curatori della mostra, introdotto dal direttore della BNCF, dott. Luca Bellingeri. A seguire la visita alla mostra.
Mostra e catalogo a cura di:
- Anna Rebecca Sartore
- Arnold Nesselrath
- Simona Mammana
- David Speranzi
Catalogo edito da:
Biblioteca Nazionale Centrale Firenze
Orari di apertura:
- lunedì-venerdì ore 10.00-17.00 (ultimo ingresso 16.30); (venerdì 19 e 26 agosto ore 10.00-15.00, ultimo ingresso 14.30)
- sabato 10.00-13.00 (ultimo ingresso ore 12.30)
Chiuso i festivi e nel periodo 29-30 luglio, 1 agosto – 10 settembre.
** Si avvisano i visitatori che la mostra rimarrà chiusa fino a sabato 17 settembre compreso per un intervento agli impianti di condizionamento della Sala. L’apertura dell’esposizione verrà pertanto prorogata al 15 ottobre **
Roma ritrovata è anche on line
Il percorso digitale disponibile qui di seguito permette di osservare – in parallelo o in alternativa alla visita in mostra – i volumi esposti ed anche di svolgere una serie di approfondimenti ulteriori. È infatti possibile seguire l’articolazione della mostra nelle sue 5 sezioni e, per ognuna, soffermarsi su alcune delle opere presenti mediante l’accesso a risorse supplementari, quali:
- la digitalizzazione completa di alcuni dei documenti presenti in mostra: cliccando sui link è possibile accedere alla collezione BNCF su Internet Archive, per sfogliare nella loro interezza i capolavori esposti,
- le fotografie dell’Archivio Alinari di Firenze: il rimando al materiale fotografico del famoso Archivio dei Fratelli Alinari, oggi Fondazione Alinari per la fotografia, consente di seguire l’evoluzione nel tempo di vari monumenti illustrati nel percorso espositivo nella sezione 4 – cardine della mostra – quella cioè dedicata ai disegni del Libro Capponi. La storia visiva degli edifici, osservata nelle foto di epoche diverse al confronto con le testimonianze cinquecentesche, consente di rivelare interessanti aspetti di continuità o viceversa discontinuità delle forme, elementi di persistenza o di cambiamento se non – talvolta – la definitiva scomparsa delle architetture. In alcuni casi infatti oggi il monumento antico non esiste più o è profondamente mutato.
Percorso digitale a cura di: Simona Mammana, David Speranzi
Testi: Simona Mammana, Anna Rebecca Sartore, David Speranzi
Referenze fotografiche: le immagini fotografiche inserite nei focus della sezione 4 (Libro Capponi) sono state gentilmente concesse dalla Fondazione Alinari per la fotografia. Riproduzione vietata.