Galileo…ma dove mi trasporta la passione?
Musica: Federico Bonetti Amendola – Edizioni musicali Rai Com Libretto: Federico Bonetti Amendola Consulenza ai testi galileiani: Sara Bonechi – […]
- Musica: Federico Bonetti Amendola – Edizioni musicali Rai Com
- Libretto: Federico Bonetti Amendola
- Consulenza ai testi galileiani: Sara Bonechi – Museo Galileo, Firenze
- Contralto: Giulia Mattiello
- Pianoforte: Federico Bonetti Amendola
- Voce narrante: David Speranzi – BNCF
- Produzione artistica e audio/video: Ilaria Innocenti
Intervengono:
- Luca Bellingeri – Direttore Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
- Sofia Randich – Direttrice INAF Osservatorio Astrofisico di Arcetri
Evento gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite.
Ingresso da via Magliabechi 2.
Si consiglia di presentarsi con qualche minuto di anticipo rispetto all’inizio del concerto per consentire le operazioni di verifica del Super Green Pass.
Evento organizzato dalla BNCF in collaborazione con AER ARTS Associazione Milano.
Presentazione
Il concerto è concepito come un succedersi di evocazioni, arie cantate, sequenze musicali legate tra loro da un breve racconto ispirato a Galileo.
Le memorie della vita vissuta assalgono Galileo mentre, vecchio, solo e ormai cieco, è nella sua casa in Arcetri, carcere della sua vecchiaia.
Nello studio silenzioso fremono sogni, memorie, olfatti, affetti: il ricordo della figlia Virginia e il dolore per la sua morte, le osservazioni, le scoperte, le “inventioni” e gli esperimenti scientifici, l’aspro contrasto tra scienza e teologia fino alla sentenza emessa dal Sant’ Uffizio.
L’intenzione della Chiesa, dopo l’abiura, è quella di mettere a tacere la rivoluzionaria voce di Galileo, nel tentativo di mettere al sicuro il consolidato geocentrismo tolemaico ed aristotelico dalle insidie di una scienza che, togliendo la Terra dal centro dell’Universo, apriva prospettive insidiose e non controllabili.
Galileo, uomo e scienziato, percorre fino in fondo questo cammino di Passione. Come attraverso una Via Crucis laica, vive il suo amore per la scienza e i suoi affetti privati con una passione generosa che permea profondamente la sua personalità e lo accompagna verso la vittoria su ogni costrizione.
E così Galileo, rimasto totalmente solo, troverà dunque pace in questa passione e, abbracciando in sé l’Universo, nell’aria fredda della notte di Arcetri, sembra presagirne quelle voci profonde e quei segnali estremi che oggi la scienza, anche grazie a lui, sa cogliere nel suo inarrestabile viaggio verso sempre nuovi, e più lontani, confini.
La creazione musicale che ci presenta il compositore rappresenta la rabbiosa e sofferente protesta di fronte al dolore espressa nel I° dei 7 Salmi penitenziali ma esprime anche la pura, esaltante ed appassionata felicità della ricerca scientifica, delle “maravigliose osservazioni e chiare dimonstrazioni”, della descrizione della Luna (Lunare corpus) osservata al cannocchiale. A questi sentimenti si aggiunge la gioia privata della compagnia epistolare e dai canditi di cedro donati dalla figlia Virginia (Suor Maria Celeste), la cui prematura morte sarà causa di “estrema afflizzione” per il padre.