Io sono quello che ho donato. Loriano Bertini collezionista  


02.07.2025

La Fondazione Museo del Tessuto di Prato e la Biblioteca nazionale centrale di Firenze rendono omaggio a Loriano Bertini, imprenditore pratese e grande collezionista di opere d’arte antica e contemporanea. La mostra valorizza gli interessi collezionistici di Bertini e la sua vocazione a condividerli attraverso generose donazioni: non solo tessuti, ma anche ceramiche e maioliche rinascimentali, oltre a un’accurata selezione di rare edizioni d’arte e libri di artista del XX secolo, acquisite dalla Biblioteca nazionale centrale di Firenze che oggi rappresentano un patrimonio che è tra i più rilevanti a livello internazionale.

Dal 3 luglio al 21 settembre 2025 il Museo del Tessuto di Prato rende omaggio alla figura di Loriano Bertini (Prato, 1930 – 2019), imprenditore e collezionista di opere d’arte antica e contemporanea. Bertini, con una generosa donazione di oltre 600 tessuti antichi, nel 1975 ha permesso la nascita del Museo del Tessuto che quest’anno celebra il suo cinquantesimo anniversario.

Nata in collaborazione con la Biblioteca nazionale centrale di Firenze, la mostra valorizza i principali interessi collezionistici di Bertini e la sua vocazione a condividerli attraverso prestigiose donazioni: non solo tessuti antichi, ma anche maioliche rinascimentali, rare edizioni d’arte e libri illustrati da celebri artisti del XX secolo, acquisiti dalla Biblioteca nazionale centrale di Firenze che oggi costituiscono un patrimonio tra i più rilevanti a livello internazionale.

Schivo di fronte a qualsiasi forma di riconoscenza, Loriano Bertini amava parafrasare la celebre frase di Gabriele d’Annunzio “Io ho quel che ho donato” nel motto “Io sono quello che ho donato”, facendo riferimento alla gioia per ciò che si dà. Numerosi sono stati i musei e le istituzioni culturali di alto profilo che hanno accolto le donazioni di Bertini: tra queste il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, il Museo di Palazzo Davanzati, il Museo del Bargello, il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, il Museo della ceramica di Montelupo.

Straordinaria era la collezione dedicata ai libri illustrati da artisti internazionali del XX secolo, espressione di una vocazione di attento bibliofilo ed estimatore di grafica e d’arte moderna. Bertini iniziò a collezionarli all’inizio degli anni Settanta. Nel corso di trent’anni raccolse circa 4.500 tra libri d’artista e edizione d’arte, che vennero acquisiti nel 2000 dall’allora Ministero per i Beni e le Attività Culturali e poi confluiti presso la Biblioteca nazionale centrale di Firenze. Per la prima volta a Prato verranno esposti al pubblico 22 libri d’artista italiani ed europei a partire dal Futurismo di Marinetti passando per Picasso, Matisse, Mirò, Dalì, Duchamp, fino alle correnti artistiche del secondo Novecento con Capogrossi, Fontana e Isgrò.

Tra i precoci interessi collezionistici di Loriano Bertini spiccano le maioliche che ha raccolto e studiato sin dagli anni Sessanta. Alcuni preziosi esemplari di maioliche rinascimentali donati al Museo della ceramica di Montelupo, sono stati prestati al Museo del Tessuto ed esposti in mostra: un orciolo, una scodella, una crespina e un orcio, tutti di manifattura montelupina realizzati tra Cinquecento e Seicento.

In mostra sarà presente un’accurata selezione di frammenti di vari formati di velluti fiorentini, veneziani e genovesi, lampassi e broccatelli, oltre a due straordinari libri con le pagine realizzate in tessuto jacquard in finissimo filato di seta: il libro di preghiere tessuto da J. A. Henry e presentato per la prima volta alla celebre Esposizione Universale di Parigi del 1889 (vincitore del Gran Prix) e il libro “La Marseillaise”, in cui la partitura musicale dell’inno francese è stata realizzata dalla ditta lionese Chatel & Tassinari.

Il Museo del Tessuto si è costituito nel 1975 proprio grazie alla donazione di Loriano Bertini che comprendeva 612 frammenti tra velluti italiani dal Quattro al Settecento, tessuti figurati con soggetti liturgici, ricami, tessuti di produzione ottomana del Cinque-Seicento, e poi ancora damaschi, broccatelli e lampassi.

Per celebrare l’importante cinquantenario e tenere viva la memoria di un gesto di grande generosità e di straordinaria visione strategica, il museo intitolerà a Loriano Bertini la sala dedicata all’esposizione del suo patrimonio storico, che sarà ora nominata “Sala dei Tessuti Antichi Loriano Bertini”.

In occasione della mostra la Biblioteca nazionale centrale di Firenze ha realizzato il catalogo a cura di David Speranzi, disponibile gratuitamente al pubblico in formato digitale alla pagina web  https://bncf.cultura.gov.it/pubblicazioni/io-sono-quello-che-ho-donato/

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Pubblicato il: 2 Luglio 2025
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Ultimo aggiornamento: 2 Luglio 2025