
Acquistato un esemplare unico stampato da Bartolomeo de’ Libri
Una cinquecentina in copia unica arricchisce le raccolte della Nazionale
Tra i compiti principali della Biblioteca nazionale centrale di Firenze c’è quello di documentare con le proprie collezioni la produzione editoriale del passato, sull’intero territorio italiano, con particolare riferimento alla città di Firenze e alla Toscana.
Le raccolte storiche, magliabechiane e palatine, e i fondi di più recente costituzione sono già ricchissimi di prodotti editoriali fiorentini di ogni genere, dalle preziose prime edizioni di dedica, alle copie speciali, magari in carta azzurra, fino ad arrivare i libri più dimessi, di uso comune, ma non per questo meno rari e preziosi. Di una stampa di uso popolare poche copie sfuggivano alla distruzione o alla perdita, una volta terminata la loro immediata funzione pratica. Rientrano a pieno titolo in questa categoria, tutti gli strumenti utili a molte pratiche della vita quotidiana, come i calendari e i lunari.
La Biblioteca ha acquistato di recente un interessante esempio di questa tipologia bibliografica. Si tratta, a quanto pare, dell’unica copia al momento rintracciata di un calendario perpetuo per il calcolo della Pasqua dal 1300 al 1831. L’unico dato di allestimento presente sul libro è la data 1502, stampata alla fine del libro. Non ci sono accenni né al luogo di stampa, né al nome dell’editore o a quello del tipografo. L’analisi delle caratteristiche materiali del volume consente però di proporre un contesto ben preciso: il legno utilizzato per la xilografia che apre il piccolo libro è lo stesso dell’edizione del Tractato contra li astrologi di Girolamo Savonarola pubblicata a Firenze da Bartolomeo de’ Libri non dopo il 1497. Si può quindi ritenere che presso lo stesso stampatore o comunque nella stessa città sia stato realizzato anche il calendario, secondo una pratica comune che induceva a riciclare elementi preziosi della prassi tipografica come per l’appunto i legni.
Sulla pagina iniziale del volume, nella decorazione, era stato riservato lo spazio per uno stemma, affinché ciascuno degli acquirenti, se lo desiderava, potesse disegnarvi il proprio: sulla copia di recente acquisto se ne trova uno tracciato a penna, accompagnato dalla nota di possesso Nofri di Piero Brochade, da riferire entrambi a un esponente della famiglia Broccardi di Volterra.
Collocato presso il Settore Manoscritti, Rari e Fondi Antichi alla segnatura RARI 22.B.6.102, il piccolo libro è stato descritto in OPAC. Una digitalizzazione integrale si può sfogliare nella Collezione BncF di Internet Archive.
Ultimo aggiornamento: 5 Giugno 2025